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Masoko_ Le Vostre Speranze Non Saranno Deluse

Quel che probabilmente è successo ai redivivi Masoko non è poi rarissimo. Una decade di onorata carriera da hipster idols, la loro, uniformemente spesa tra finissimo gusto vintage per il recupero revivalistico-enciclopedico in chiave pop della new wave che fu (ma proprio TUTTA), riconoscimenti mai del tutto privi di fondamento ma spesso spropositati che li vorrebbero geni variamente compresi e/o purissimi paladini del per pochi, e soprattutto live a pioggia a dar sfogo a talento e stile.

Masoko - COVER - stampaIl loro terzo episodio in studio porta il bel titolo Le Vostre Speranze Non Saranno Deluse e vanta un artwork splendido, opera di un personaggio sottovalutato cui davvero inizia a valer la pena dedicare una speciale menzione: il bravo Francesco “Cesqo” Stefanini, creativo e capace batterista degli Shadow Line.
Ma per il resto duole dire che nella sostanza con quest’ultima fatica in studio il quartetto capitolino non va poi così lontano dal deluderne lo stesso titolo, poco aggiungendo al proprio identikit.
Certo: intrisi della solita sapiente e ormai collaudata attitudine al collage citazionista per intenditori, i brani affastellano indubbiamente non poche conferme di una band adeguatamente consapevole dei propri mezzi espressivi: le linee di basso di Ivana Calò sanno far scuola anche rifacendo meno smaccatamente di un tempo il verso a Joy Division, Tears For Fears e Bluvertigo, mentre per una voce come quella di Davide De Leonardis gli aggettivi non sono molti, ma in compenso sono tutti superlativi (se non vi basta il resto del disco, bastatevi voi ad aspettare la conclusiva “Tutto Eri Ieri” per stragodervelo e mandare una qualche benedizione a quel suo accidenti di supervocione).
Certo: episodi coinvolgenti come la sfrecciante “Birra E Sigarette”, la fintodistaccata “Tirati Un Po’ Su” e – soprattutto – “Oggetti” non sono esattamente cose che puoi aspettarti proprio da qualunque penna, e questo c’è da riconoscerlo senza esitazioni.

Però no, non è abbastanza, non lo è affatto: anche perché il resto, quasi tutto il resto, affida a ritmi perlopiù diluiti, cadenze electro e non-consueti cliché synth pop il compito di salvare l’ascolto dalla strisciante impressione che inizi a non essere più tanto il tempo per tirate un po’ pretenziose e fuori luogo da hipster dal broncetto sardonico che borbotta sulla crisi (in “Prima Del Crollo”) e sui tic degli altri (l’irritante doppietta composta da “Fortuna” e “In Alto”), né per prendersi il lusso di riservare all’armamentario espressivo del cantautorato il sostanziale maltrattamento che si ha ne “Il Diavolo”.
Magari non sarà questo mezzo passo falso a costare chissà cosa a una band che ha alle spalle una storia solida e conti fatti coerente come quella dei Masoko, ma forse può rivelarsi un’occasione di, finalmente, spostare la propria ontologica questione artistica.
Di rimuoverla definitivamente dal “per chi essere” e riposizionarla sul “cosa essere”.

Masoko:
Davide De Leonardis – voce
Alessandro La Padula – chitarra
Simone Ciarocchi – batteria
Ivana Calò – basso

TRACKLIST:
01. Il Futuro Non E’
02. Buco Nella Testa
03. Prima Del Crollo
04. In Alto
05. Il Diavolo
06. Birra E Sigarette
07. Oggetti
08. Fortuna
09. Mi Vuoi Ammazzare
10. Tirati Un Po’ Su
11. Tutto Eri Ieri

Francesco Chini

 

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