Skip to main content

SUDAFRICA Non solo calcio

viaggi
[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiIl Paese Arcobaleno sarà, ahimè, per qualche tempo sinonimo del naufragio della nostra nazionale ai mondiali di calcio. Per “Quelli-del-calcio-chi-se-ne-frega” resta invece una terra lontana, rimasta ai margini dei circuiti turistici per molti anni, ma di cui si comincia a parlare. I termini sono lusinghieri: un ritrovato equilibrio politico e una maggior tranquillità sociale stanno potenziando la fruibilità di un territorio naturale stupefacente.

Per chi, infischiandosene del clamore che comprensibilmente il circo del pallone sta creando, volesse farsi un giro da quelle parti, non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra natura, cultura e storia recente.
Partiamo dalla capitale, Cape Town, paradiso dei surfisti, bagnata dall’incontro di due oceani, CapeTownquello Atlantico e l’Indiano. Il clima è temperato e la movida cittadina cosmopolita. Si può salire in funivia alla Table Mountain o visitare la Riserva Naturale del Capo di Buona Speranza. Per gli appassionati delle emozioni estreme ci sono attività interessanti come lo snowboard sulla sabbia (sandboarding) sulle Atlantis Hills, un giro in parapendio lanciandosi da Table Mountain, o girare la Tokai Forest in mountainbike.

Se il Parco Kruger è sicuramente uno dei punti più noti per fare safari fotografici, altrettanto generoso e ricco di biodiversità è il Hluhluwe-Imfolozi, 950 kmq, si trova nella regione del KwaZulu-Natal, dove oltre a ospitare numerose specie di uccelli è una passerella unica per ammirare gli animali della savana.
Augrabies_Falls_National_ParkMeno battuto è il Richtersveld National Park, con le sue montagne selvagge e distese lunari di sabbia. Qui trovate una vegetazione particolare, dove si notano gli alberi a faretra (della famiglia dell’aloe).
Al confine tra Sudafrica e Lesotho troviamo il Drakensberg, ovvero le Montagne dei Draghi: alte fino a 3500 metri, lunghe oltre 200 km, ricche di caverne, fiumi e cascate, sono remote, ma accessibili e ospitali, nonostante il nome poco incoraggiante.

Se siete dei patiti del mare, le spiagge più belle sono al confine con il Mozambico. L’Elephant Coast, con Kosi Bay, è in cima alle classifiche, con una lussureggiante vegetazione di mangrovie, palme e fichi. Qui tra ottobre e febbraio nidificano anche le tartarughe: si prega di non disturbare.
La costa si fa frastagliata, con scogliere a picco e insenature da naufragio, nell’Eastern Cape, luogodonnezulu di grande suggestione e selvaggia bellezza (non a caso si chiama infatti Wild Coast).
Non si può parlare di Sudafrica dimenticando gli Zulu, popolazione originaria custode delle tradizioni locali. Un ritorno alle origini è il viaggio all’interno della Makhosini Valley, un must per chi si interessa di antropologia e tradizioni. Un punto di partenza per capire le vicende storiche e culturali di una terra travagliata, che finalmente sta riguadagnando la ribalta che merita.

INFO
I mondiali sono sicuramente stati un’ottima vetrina per il Paese, quindi nei prossimi mesi offerte e promozioni non dovrebbero mancare. Tenete d’occhio il sito dell’Ente del Turismo (www.southafrica.net). Il clima subtropicale rende di fatto il Sudafrica una meta visitabile tutto antilopil’anno: ricordiamoci solo che le stagioni sono invertite rispetto alle nostre… (quelle che sono rimaste).
Per avere informazioni sulle modalità di visita e i permessi necessari per accedere ai Parchi Nazionali, visitate i siti www.nature-reserve.co.za e www.sanparks.org.

Amanda Ronzoni
Le fotografie sono per gentile concessione dell’Ente del Turismo del Sud Africa (Copyright South African Tourism).

Africa, Amanda Ronzoni, Calcio, martelive, martemagazine, Rubrica trip: note di viaggio, Sudafrica, viaggi, Zulu

Lascia un commento