Un genere di danza che a guardare la pienezza delle sale non si direbbe poco conosciuto e sostenuto. Ma in effetti è ancora così. Sono molte le persone che ignorano il filone, troppe quelle che pensano che ci sia una similarità con quello scempio di danza che vedono in televisione, e ancora di più quelli che pensano che sia qualcosa di molto

L’ultimo lavoro di quello che, a nostro parere, è uno dei rappresentanti più importanti della danza contemporanea attuale, è ispirato all’ opera e alla figura del visionario animatore e artista manga giapponese Osamu Tezuka.
Tezuka, il titolo della rappresentazione, è stata creata da Cherkaoui e dai suoi 11 interpreti internazionali proprio in Giappone, nel periodo in cui quest’isola felice viene sconvolta dal violentissimo terremoto che ha portato poi allo tsunami e all’ormai noto disastro nucleare di Fukushima. Insieme ai performer-danzatori sul palco un calligrafo e tre musicisti dal vivo esplorano, sulle note di sottofondo del pluripremiato compositore Nitin Sawhney, l’universo dell’artista partendo in particolare da due storie divenute molto celebri nel mondo nipponico, Astro Boy e Buddha.


Scene di straordinaria poeticità si sono avute nei passi a due in particolare in quello di Damien Jalet e Daniel Proietto. Energia e precisione nella simulazione dei combattimenti giapponesi e nel contact. Ma soprattutto un tripudio di floor work sensazionale come il nord Europa ci insegna.
Una performance semplicemente perfetta, in cui danza, videoproiezioni, teatro e musica si fondono in maniera eccezionale. Alla fine delle due ore lì dentro, si ha come la sensazione di volerne ancora e ancora e ancora. La paura iniziale è stata completamente fugata!
Valeria Loprieno