Un’esposizione curata dalla storica dell’arte Marìa Luisa Lax Cacho che ha ottenuto dalla Fundaciò Pilar y Joan Mirò, tra il 1997 e il 2000, ben tre borse di studio di ricerca per approfondire gli studi sull’artista.
Dicevamo binomi, proprio così: poesia e luce, pennellate e schizzi, curve e spigoli, suture e abrasioni, bianco e nero e perfino Oriente e Occidente. A essere protagonista di questo viaggio d’arte e attraverso l’arte è la terra materna di

Tra le opere esposte si potrà ammirare “Femme dans la rue” del 1973; il “Senza titolo” del 1978; e opere come “Schizzo per la pittura murale del Terrace Plaza Hotel de Cincinnati” del 1947; oppure il “Progetto per un murale per la sede delle Nazioni Unite a New York” del 1952. Questi sono solo alcuni spunti per offrire un assaggio ai curiosi. Ma scoprire le tele e osservare quelle forme e quei puzzle di colori è altra cosa.
La mostra, aperta fino al 10 giugno prossimo, nel cuore della Capitale e a pochi passi da Piazza Navona, è stata patrocinata dell’Ambasciata di Spagna; prodotta e organizzata da Arthemisia Group, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e DART Chiostro del Bramante, in collaborazione con Fundació Pilar i Joan Miró. E se il costo del biglietto (intero) potrebbe forse scoraggiare qualcuno, di sicuro le riduzioni riservate ai giovani (fino a 26 anni) sono un’occasione per un incontro ravvicinato con un poeta del segno pittorico… inconfondibile.
Elsa Piccione