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Cowparade Roma

1603
[ARTI VISIVE]

1603ROMA- Nella marea di gente che quotidianamente attraversa, sosta o sfiora semplicemente la stazione Termini di Roma ci sono anch’io. E lo scorso 8 giugno su quel piazzale dove si incontrano- scontrano volti e persone, dove gli occhi si soffermano solo sui passi frettolosi della gente, in questi giorni ancor più sgattaiolanti per l’asfalto rovente, in quel luogo dove si sfuggono spesso gli sguardi, mi sono soffermata ad osservare ciò che non capita di vedere tutti i giorni.

Questa volta a cogliere nel segno, a lanciare una freccia che si è conficcata nel cuore di Roma (e non solo) sono stati due “personaggi” che hanno catturato l’attenzione di molti.
Erano le uniche due protagoniste vere della stazione, lì ferme e immobili che spiccavano tra la gente incuriosendo i passanti. C’è stato chi ha rivolto loro più di una semplice attenzione, immortalandole come modelle nell’occhio polifemico della macchina fotografica; ma c’è stato anche chi invece ha degnato loro un 10090solo sguardo fugace, un’occhiata distratta, ma che con sopracciglia accigliate manifestava curiosità; e le espressioni senza voce di questi volti si chiedevano: «Ma cosa ci fanno due mucche alla stazione?».
Ebbene si! Sono infatti le mucche, ben visibili perchè a dimensione naturale, realizzate in vetroresina con il contributo degli artisti, il soggetto/oggetto di questa grande mostra contemporanea  internazionale denominata  Cowparade che dal 1998 è dilagante nelle vie e nelle piazze delle diverse metropoli del mondo.

Questa mostra iniziata  il 4 maggio e che proseguirà fino al 4 luglio mette in mostra delle mucche artistiche, curate nel dettaglio, ognuna contraddistinta dall’ impronta creativa di un singolo artista che la decora a suo piacimento.
La prima realizzata dall’ Uff. Grafico Mediamakers ricoperta di immagini fotografiche bellissime, di paesaggi,  monumenti e/o eventi dei diversi luoghi.
L’altra invece realizzata da Virgilio, ha uno stile più moderno: ricoperta di icone tecnologiche di colore arancio che spiccano sullo sfondo bianco della pelle che ha anche un riquadro di pixel  a mò di “collier”. Ma queste 27031sono solo due degli esemplari del popolo ‘cow’ della mostra che potrete ammirare in giro per la città.
Fino ad oggi Cowparade, che ha l’intento di sperimentare forme e linguaggi innovativi per diffondere l’arte, è stata realizzata in più di 60 città del mondo.
Le mucche rappresentano la piattaforma su cui sperimentare diverse modalità comunicative, con immediatezza. E oltre alla divulgazione artistica si affianca anche un intento solidale: dalla prima manifestazione ad oggi si sono raccolti infatti 40 milioni di euro.
Le opere verranno battute all’asta da Sotheby’s e il ricavato verrà devoluto in beneficienza all’Ageing Society, Onlus internazionale che si dedica all’assistenza di disabili ed anziani.
E per una mucca non è poco!

Maria Logroio

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