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Elizabeth_ Ruggine

elizabeth

elizabethCD MUSICA- “Gli Elizabeth sono una band cresciuta a rock, nebbia, zanzare, tra orizzonti che si perdono nella piana emiliana, ascoltando Who, Paul Weller e Radiohead.” Comincia così la biografia di questi quattro musicisti che dopo la cosiddetta “gavetta”, esordiscono con l’album Ruggine, una bella produzione alle spalle (Mescal/Universal) e tanto tanto da dire attraverso le loro sonorità e parole.

Sarà la nebbia o i Radiohead, ma l’atmosfera nostalgico-malinconica  pervade tutti i pezzi di questo disco, seppure non ci sia mai un momento di vera tristezza o disperazione, anzi piuttosto lo spirito è quello di una reazione agli stimoli del mondo esterno, che non è mai facile da affrontare né è ospitale, ma piuttosto un posto da scoprire e sfruttare e nel quale affermarsi con le proprie forze, come hanno fatto questi ragazzi in effetti.
Ed è proprio il primo singolo “Un mondo per me” a darci la dimensione del viaggio emotivo che si fa attraverso queste canzoni, passando per “Opportunità” che incita ad un carpe diem dato per scontato troppe volte, perciò “bisogna giocarsela tutta”, uno spirito perfetto per i giovani de “La mia generazione” e se ti va bene bene, altrimenti “taci!”.
Aggressivi? No, non proprio, dietro le chitarre distorte e la batteria decisa, si nascondono anime inquiete di ragazzi un po’ spaesati un po’ confusi, come quelli di “Schizofrenia” o di “Certi giorni” che rivelano la loro fragilità con delle sonorità più morbide che si avvicinano al pop, senza perdere quel groove rockettaro che li contraddistingue.

Immancabili i pezzi romantici dove ricorre l’immagine della pioggia come in “Norlevo” o “Piove su Milano”, e questi quattro rockers si rivelano un po’ teneri, un po’ dolci, con quell’accento emiliano (che conosciamo bene visto che molti dei grandi cantautori italiani sono di quelle parti) così piacevole da ascoltare, a tratti sensuale a tratti accorato, che dice tutto anche senza ascoltare le parole, così come gli arpeggi di chitarra e i suoni elettronici che lasciano spazio alla mente e al cuore dell’ascoltatore di vagare e perdersi in quella dimensione, forse in quella nebbia padana. Sempre per lo spirito emiliano non poteva mancare la maschera don giovannesca di “Si è fatta quell’ora” che anche se ci prova, non riesce a nascondere il romanticismo di fondo.
I presupposti per una bella rock band italiana ci sono tutti, le incertezze di un gruppo emergente anche, un originale nelle idee, ma che le sviluppa in modo abbastanza tradizionale, tenendo fede a certi crismi della musica rock italiana che andrebbero un po’ scardinati e forse ibridati (magari proprio con ispirazioni inglesi visto che il booklet e il nome sono in puro stile UK), per fare degli Elizabeth un gruppo di nuova generazione che guardi avanti invece di appoggiare le spalle su ciò che c’è stato ieri.

Gli Elizabeth sono:
– Marco Montanari – Chitarra e Voce
– Matteo Montanari – Tastiere
– Michele Smiraglio – Basso
Francesco Micalizzi – Batteria

TRACKLIST
1. Un mondo per me
2. Opportunità
3. Piove su Milano
4. Disinfettante
5. Si è fatta quell’ora
6. Elisa, sempre qui
7. La mia generazione
8. Schizofrenia
9. Certi giorni
10.Norlevo
11. o convivo con me
12.You are my light (bonus track)

Mikaela Dema

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