Durante gli anni ’20 si sviluppò l’edilizia sociale per offrire case alle masse di operai che si spostarono nella capitale austriaca inseguendo la catena di montaggio. Parallelopipedi regolari e massicci sfruttavano al meglio lo spazio, andando a creare grandi agglomerati abitativi che diventavano una città nella città. Un paradiso di rette che si intersecano in piani regolari, forme nette e pulite che sanciscono il trionfo dell’uomo sulla natura, in cui un giorno un uomo ebbe il coraggio di affermare “La linea retta è senza Dio!”. Questa sorta di eretico è Friedensreich

Colori e linee curve sono gli strumenti principali del suo lavoro, in pieno contrasto con il razionalismo che giudicava triste e criminale, perché uccideva la libera espressione e la natura circostante. Perché abbattere alberi per creare abitazioni? Che l’albero venga lasciato libero di crescere e magari infilare un ramo nella finestra: ecco l’albero inquilino. La natura era per lui la quinta pelle dell’uomo, perciò disfarsene sarebbe stato inconcepibile quanto innaturale. Prima di essa venivano l’epidermide, i vestiti, la casa e il contesto sociale. La quinta pelle, il contesto globale, la natura e l’umanità si estendono all’infinito. Celebri i suoi discorsi sul nudo in cui protestava contro l’architettura rettilinea, declamando discorsi completamente sve

Il trentennio ’70-’90 lo vede intento a progettare edifici i cui tetti erano convertiti in verdi prati ondulati, sorretti da facciate di piastrelle policrome dotate di finestre diverse l’una dall’altra, dalle quali gli abitanti avevano il diritto di sporgere un braccio e personalizzare lo spazio tutt’intorno. Una delle creazioni più fantasmagoriche è Il Rogner Bad Blumau, un centro termale nell’Estiria austriaca. I tetti degli edifici che compongono il complesso nascono da terra per sopraelevarsi in una sorta di rampa ricoperta di vegentazione. Le mura sono realizzate in mattoni presi dalle vecchie case coloniche del luogo, oppure dipinte in grandi riquadri irregolari con colori diversi che si alternano al bianco. Questo è il tratto distintivo

Così Vienna, dietro l’aspetto regale ed elegante, nasconde un lato di sé fanciullesco e ludico, che prova la potenza delle leggi della fantasia anche all’interno del solido mondo del mattone.
Francesca Paolini